Arriva a casa la lettera della Motorizzazione civile in caso di decurtazione o l’automobilista deve verificare la sua posizione per conto suo?
Chi commette determinate infrazioni al Codice della strada sa che, oltre a pagare la multa, si vedrà scalare dei punti dalla patente. Più grave è la violazione commessa, più saranno i punti persi in base alla tabella prevista dal Codice. Viene, però, un dubbio: questa sanzione accessoria viene comunicata al conducente nel verbale della multa? Oppure deve essere lo stesso automobilista a tenere il conto di ciò che via via gli viene scalato? Dove controllare i punti della patente?
Il decreto Infrastrutture approvato recentemente dal Governo prevede delle novità su questa materia rispetto al passato. O meglio: ha confermato quello che la giurisprudenza già sosteneva da tempo, cioè che la notifica della decurtazione dei punti deve arrivare al conducente soltanto online. Niente lettera cartacea tramite raccomandata, insomma: quando si prende una multa, conviene dare un’occhiata su Internet per avere la «prova provata» del taglio dei punti. Anche se, a dire il vero, c’è anche un numero di telefono a disposizione. Vediamo dove bisogna controllare.
Quando vengono tolti i punti della patente?
Il sistema della patente a punti è stato introdotto nel 2003 per premiare gli automobilisti più virtuosi e penalizzare quelli più indisciplinati. Insomma, una sorta di ulteriore deterrente (che si aggiunge a quello delle multe vere e proprie da pagare) per chi ha il vizio di violare il Codice della strada.
Una sanzione accessoria, dunque, che scatta quando vengono commesse determinate infrazioni. Dai 20 punti iniziali vengono tolti tanti punti quanti ne prevede la tabella contenuta nel Codice. Più grave è l’infrazione e più consistente è la decurtazione. Il taglio più alto è pari a 15 punti, a meno che il conducente l’abbia combinata talmente grossa che per lui sia prevista la revoca o la sospensione immediata della patente: in questi casi, possono essere decurtati anche tutti i punti. Viceversa, se nell’arco di due anni l’automobilista si è comportato a dovere e non ha commesso alcuna violazione, guadagnerà due punti sulla patente fino ad arrivare ad un massimo di 30 punti, che è il «tesoretto» più alto che si può avere.
Particolare attenzione devono fare i neopatentati, poiché il Codice della strada è particolarmente severo con loro: nei primi tre anni dal rilascio del permesso di guida, la decurtazione dei punti sarà doppia rispetto a quella prevista per gli automobilisti più esperti. Sempre, però, entro il tetto dei 15 punti.
Si possono recuperare i punti della patente?
La vita dell’automobilista (almeno così si spera) è lunga, pertanto non è da escludere che arrivi un momento in cui rischi di trovarsi con pochissimi punti nella patente o, addirittura, di perderli tutti. Una violazione oggi, una multa domani, un’altra infrazione dopodomani e ci vuole un attimo per trovarsi con il permesso di guida senza punti. Che succede in questi casi? Il conducente sarà costretto a girare con la patente «vuota» oppure può recuperare i punti persi?
Può farlo: la legge consente di riavere i punti che sono stati decurtati dalla patente frequentando un corso di guida o tenendo un comportamento diligente. Anche se, in quest’ultimo caso, occorrerà rimanere «puliti» per un biennio, cioè non commettere una sola infrazione nei due anni successivi all’ultimo taglio dei punti. In questo caso, scatta il bonus di due punti che abbiamo citato prima.
Questo recupero automatico avviene quando sono decurtati un numero di punti uguale o inferiore a 5: se si hanno 30 punti sulla patente, una volta persi cinque si potranno recuperare due punti nei due anni successivi. Quando sulla patente si hanno 20 punti (ad esempio per un neopatentato), la perdita di 5 punti comporta il recupero di altrettanti cinque dopo due anni.
Se, invece, vengono tagliati più di cinque punti, allora si rende obbligatorio il corso di guida e l’esame teorico e pratico. Se la prova verrà superata, verranno «caricati» sei punti sulla patente normale e nove su quella professionale.
Nel caso in cui vengano persi tutti i punti, scatterà automaticamente la revoca della patente e, quindi, sarà da rifare il permesso di guida.
Punti della patente: dove controllarli?
Chi sa di aver violato il Codice della strada e riceve la multa o direttamente dagli agenti di Polizia che lo fermano per la contestazione o tramite raccomandata non deve attendersi una lettera in cui gli si comunichi la sanzione accessoria della decurtazione dei punti della patente. In sostanza, sta al conducente verificare com’è messo con i suoi punti.
La giurisprudenza lo sostiene da tempo [1] ma di recente lo ha confermato il decreto Infrastrutture approvato dal Governo: sarà il cittadino a dover controllare online la sua situazione tramite il Portale dell’automobilista, al quale occorre registrarsi solo con il proprio Spid. Pertanto, la Motorizzazione civile non sarà tenuta a spedire alcuna lettera in proposito.
Tuttavia, è possibile verificare il proprio saldo dei punti anche via telefono. Come si legge nello stesso Portale dell’automobilista, si può chiamare, da telefono fisso, il servizio automatico al n. 848 782 782 attivo 24 ore su 24, al costo di una telefonata urbana. Fonte:laleggepertutti.it